domenica 3 aprile 2011

Il maestro


" Non mi cerca più, non facciamo più nulla insieme, una volta era diverso".
Una frase sentita per caso .
Mentre si mangia al ristorante si possono avere incontri inaspettati e illuminanti.
Una coppia al tavolo di fronte al mio.
Inizialmente non avevo capito la relazione tra i due , ma quella frase mi ha aperto un mondo .
Lei insoddisfatta della sua relazione, in realtà matrimonio vista la fede al dito, lui uno sfigato incredibile.
Uno di quei personaggi che se non li vedi non credi che possano realmente esistere.
Approfitta chiaramente della povera sprovveduta, anche bruttina, cicciottella, ma sicuramente sensibile e molto vulnerabile.
Facile da condizionare.
Sul loro tavolo un litro di vino bianco e dell'acqua naturale, mezzo litro, chiaramente.
"Bevi dai , si vive una volta sola"
Belle parole mentre le riempiva il bicchiere per la terza volta.
Parole sconnesse una sequenza di io qui, io li , io su e io giù, insomma, il maestro sapeva cosa fare e cosa far fare alla sprovveduta cicciottella sia con lui che con suo marito.
"Io non sono come lui, lui non fa vedere i suoi difetti, io invece li faccio vedere subito".
Lo sgruardo della cicciottella si faceva sempre più languido e dolce nel sentire le parole di questo uomo, trent'anni anni circa, che sembrava un leone che tutto avrebbe distrutto.
Peccato che la cicciottella non comprendeva che il leone in realtà era una pecorella travestita, ma il suo animo era quello di una iena ridens.
Facile usare una donna per i propri scopi, sopratutto quando la stessa è in un momento particolare della propria vita.
Il marito non la cercava più e lei cercava solo un pò d'amore....ma il maestro o sfigato che si voglia, aveva la necessità di sbranare la piccola preda cicciottella per sfogare i suoi arcaici istinti animali.
Lui con il viso tronfio e soddisfatto per la sua performance da grande uomo vissuto, si alza per andare in bagno ad esplellere quella mezza litrata di vino bianco che aveva ingurgitato durante il pranzo.
Lei, una volta rimasta sola si volta verso di me e sorride.
Lei sa che ho sentito tutti i discorsi del folle maestro e sa che ho capito qual'e' la situazione.
Ne è cosciente al punto di alzare le spalle allargando le braccia come a dire..."è così".
Le rispondo con un sorriso di comprensione.
Una volta tornano il buffo e folle maestro di vita è il turno della cicciottella per andare in bagno ad evacuare l'altro mezzo litro di vino bianco.
Lui non mi guarda, in compenso guarda tutto cio che ha una sembianza di femminile o che si avvicini a tale descrizione nella sala del ristorante.
Infatti con sguardo ubriaco e morboso, oltre alle donne sedute ai vari tavoli, osserva con dedizione quasi certosina,alcune donne riprodotte nei quadri appesi alle pareti.
"Un chiodo fisso" penso.
Torna la condizionabile cicciottella e si avvicina in modo alquanto innaturale al buffo maestro di vita.
Il seno piccolo, più piccolo della pancia, nei pressi della bocca del folle maestro, lui non si concede un avvicinamento e fa finta di nulla, mi guarda, si guarda intorno e concretizza di essere in un luogo pubblico.
A quel punto la voglia tra i due è arrivata al limite, per concludere in bellezza ordinano anche due amari montenegro.
Lei è cotta al punto giusto, pronta per essere presa come si deve dal buffo maestro di vita, infatti, lui alzandosi mostra la protuberanza ovviamente visibile, nonostante il jeans, si vede benissimo che è in preda a un'erezione bestiale.
Lei barcolla mentre esce, mi sembra più cicciottella di prima, lui la segue a ruota con la faccia stordita dell'ubriaco euforico, tra non molto consumeranno questa storia di amanti.
Ora però finisco di mangiare senza pensare alla prossima scena della cicciottella e il buffo maestro di vita.
Soffro spesso di acidità di stomaco dopo pranzo, oggi vorrei evitare di aggiungere altro...

Francesco Bonfitto.



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