lunedì 4 marzo 2013

IL MUSICISTA PIRLA!

Il musicista pirla è quel tipico personaggio che se la tira e se la mena guardando e trattando le persone male, camminando a un metro da terra e osservando chi gli gravita intorno con fare di sufficienza e pietà assoluta. Io di musicisti pirla ne ho conosciuti tanti, perche? Perché anch’io sono un musicista e mi ritengo un buon musicista che oltre al piacere di fare arte ama divertirsi facendo arte, ma tornando a bomba sul musicista pirla tipo vorrei raccontare una breve chicca appena accaduta durante una serata in un locale. Il tutto è avvenuto durante un bel contest, ben organizzato, ben strutturato, fatto e creato da gente che crede nell’arte e che crede nella musica emergente, tutto bellissimo ma ecco che come al solito a rovinare tutto spunta il musicista pirla! La situazione era questa: locale bello, bel palco, belle luci, impianto audio un po’ meno, ma diciamo che nel complesso un buon livello. Unica pecca, pubblico zero e poi non dimentichiamoci del musicista pirla! La serata era divisa in tre parti con tre band una era la mia, un'altra band di ragazzi giovanissimi e simpaticissimi oltre che bravi e poi….eccoli, loro gli splendidi, i bravissimi quelli che si sentono famosi e sono in realtà il nulla! La band di musicisti pirla! Erano talmente gonfi della loro bravura…che bravura non era…che anche salutare diventava per loro difficile, anzi direi impossibile…infatti, non hanno salutato nessuno se non i proprietari del locale che già conoscevano con cui erano culo e camicia….insomma i famosi del nulla sospesi a venti centimetri da terra mentre sfioravano noi comuni e inetti musicisti. Il palco era loro, gli strumenti montati per fare il sound check e giustamente i musicisti pirla al sound check non si sono presentati, ma insomma che dire i famosi del nulla possono fare anche queste cose. Morale della favola la band di musicisti pirla stanno puntando a vincerlo questo contest, ma a cosa serve vincerlo in modo scorretto? Chi semina vento raccoglie tempesta, occhio al musicista pirla!

sabato 2 marzo 2013

Nessuno tocchi i potenti

Ciao a tutti, premetto che mi sento onorato di far parte, finalmente, di un movimento come quello di cinque stelle, forse dopo cinquanta anni di fascismo vestito di democrazia anche il semplice cittadino avrà un peso all’interno di tutto ciò che accade e non sarà solo un semplice osservatore che deve attenersi a qualsiasi angheria dei “manovratori “ delle nostre vite. Volevo toccare un argomento che forse è sfuggito un po’ a tutti, certo si può pensare che sia qualcosa di meno importante di tutti i problemi che ci sono da risolvere in questo periodo nel nostro bel paese, questo non toglie che sia meno importante di tutto il resto. Vorrei parlare dell’arte. Arte nel senso generico della parola, dallo scrittore al musicista, dal poeta all’attore, dal comico al presentatore, insomma tutte quelle categorie che rientrano nel mondo reale di ciò che è arte. Ho quarantasei anni e da quando ne avevo undici, ho cominciato a posare le mie dita su una tastiera bianca e nera, i sogni che nella testa giravano allora erano quelli di poter vivere una vita fatta di musica e composta di sogni da realizzare. Fino a qui nulla di che, ogni bimbo ha un sogno in testa, ogni bimbo vuole fare l’astronauta, ogni bimbo crede fermamente che la luna si possa raggiungere ed è giusto che sia così. Però la vita, il diventare adulto, le responsabilità che l’uomo ha generato e costruito ad hoc per rendersi più credibile agli occhi degli altri con il passare degli anni distruggono inesorabilmente tutti i sogni che quel bimbo aveva nella testa, e la luna diventa sempre di più un sasso immobile nel cielo perdendo tutta la sua magia. Il mio discorso può sembrare quello di un uomo insoddisfatto e deluso un uomo che si è trovato a osservare la luna dopo aver perso il sogno di raggiungerla e invece no. Sono ancora qui a quarantasei anni pensando che la luna è ancora raggiungibile. Non ho mai smesso di appoggiare le mie dita sulla tastiera fatta di tasti bianchi e neri e non ho mai smesso di sognare che sia possibile. Sì ma possibile cosa? Non faccio la professione del musicista, vi sembra così sciocco pensare ancora che sia possibile vivere di arte, vivere di musica? Se devo parlare come l’uomo che è dovuto diventare adulto, responsabile, senza “grilli”, scusate l’allusione, per la testa si dico che è impossibile, se devo parlare a nome del bimbo di undici anni che sogna di poter avere la luna dico che è già fatto. Ora per un attimo vorrei che siano questi due protagonisti a parlare vorrei che siano loro a esporre quello che realmente accade e comincerei dall’uomo adulto, quella parte che dentro ognuno di noi si è andata a creare obbligatoriamente nel corso della vita. L’UOMO ADULTO Un musicista per fare tale lavoro principalmente, che sia da solo o con un gruppo di musicisti deve avere una componente di base: il talento. In Italia per scoprire un talento abbiamo bisogno dei talent show, di giudici che emettono verdetti veloci facendo si che il talentuoso di turno si giochi una vita di sacrifici in soli tre minuti. Alla fine se i tre o quattro giudici reputano che il talento c’è allora passi e vai avanti se secondo loro non c’è a casa! Questo tipo di situazione è già penosa di suo se poi pensiamo al fatto che lo spettacolo si basa su un ritorno pubblicitario a favore degli editori e produttori del programma direi che diventa devastante e distruttivo. I giudici con quali qualifiche si presentano e poi…perché mai devi essere giudicato e non esaminato? Arrivare sul palco di un talent show non è comunque cosa semplice, anche li devi avere le “amicizie” giuste. Facciamo finta che il talent show lo vinci, e dopo? Il nulla. Mancano le basi della costruzione mancano le fondamenta del palazzo, alla prima scossa di terremoto tutto crolla. Nessuna gavetta, nessuno sforzo, risultato? Il nulla. Scendiamo di un gradino proviamo a pensare di voler suonare nei locali del territorio nazionale. Si potrebbe pensare di prendere un furgone e girare tutta la bella Italia fermandosi nei locali chiedendo di poterci suonare per sbarcare il lunario attendendo il momento giusto, attendendo la persona che abbia i mezzi economici e che creda in ciò che fai per poterci almeno provare…e invece, no. No perché la prima cosa che un gestore o proprietario di locale chiede è: fate le cover? brani di artisti già famosi) Avete un seguito? La risposta alle due domande è : no, no. Allora non possiamo metterci d’accordo. Nove su dieci i proprietari o gestori di locali richiedono queste due cose brani di gente già famosa e il seguito della band o dell’artista che si sta proponendo. Insomma la storia del cane che si morde la coda. Il proprietario del locale si vuol garantire una buona vendita di birra con il tuo seguito di pubblico e se fai le cover secondo lui la gente, si recherà nel suo locale più volentieri. La domanda che mi sorge spontanea è: ma se sono saltato su un furgone girando a destra e sinistra tutta l’Italia per cercare di farmi conoscere come posso avere un seguito? E se faccio la musica già “ famosa” quando propongo la mia non “famosa”? Insomma sembra impossibile ma è così. A questo punto devo pensare che chi la musica l’ha fatta diventare famosa ha avuto solo un gran culo? Forse… Nel caso, per concludere, un proprietario o gestore di locale ti assegni una data, bene che vada ti da un bel Giovedì sera (giorno desertificato a livello di pubblico) senza rimborso spese, in fondo lui ci mette il locale e ti da la possibilità di farti conoscere! Conoscere da un pubblico fantasma che è rimasto a casa a guardarsi uno dei tanti talent del caso. Ah dimenticavo, la birra che bevi aspettando l’inizio del tuo concerto per fare ascoltare a “ nessuno” la tua musica “ non famosa” te la paghi! IL BIMBO E’ così semplice, è così naturale, è così vero, è così già tutto accaduto che sia impossibile un’altra versione dei fatti, sarò un astronauta, un pittore, un musicista, un comico, un attore, uno scrittore, un poeta, un presentatore, un doppiatore…io sono. Questa è la forza dei bambini loro “sono”…gli adulti devono “diventare” e lo fanno con il denaro con le posizioni di rilievo nel mondo del lavoro, e diventano “potenti”. Piccolezze dell’uomo. Nessuno tocchi i potenti. Francesco Bonfitto.