venerdì 27 maggio 2011

Sul fondo del pozzo

Ohhhh finalmente!
Questa è l'espressione che si usa solitamente quando accade qualcosa di piacevole.
Porcaputt...!
Questa è l'esperessione che si usa solitamente quando qualcosa ci stupisce o ci cogli all'improvviso.
E che palle!
Questa è l'espressione che solitamnente si usa quando qualcosa c'infastidicse.
Espressioni, la vita è fatta di espressioni più o meno positive.
Ci servono per dare un senso a ciò che proviamo in modo da esternarle anche a chi ci è vicino.
Altimenti potrebbe succedere che non si venga compresi, e la cosa più assurda è che spesso si usano per dare un senso, una dimensione a noi stessi.
In fondo parlare con se stessi anche ad alta voce può sembrare da matti ma non è così.
La vedo come una sorta di geolocalizzazzione dell'essere, dà la dimensione dell emozione che si vive in quell'istante.
Anche se a volte si grida in silenzio con il rumore del pensiero, quel sottofondo sommesso che a volte fa più male del grido più estremo.
I pensieri come estremismo delle emozioni.
A volte non si riesce a gridare: ohhhhh finalmente, porcaputt...e che palle!
Si resta silenziosamente dentro se stessi gridando.
Quel grido che dentro ti lacera e ti confonde senza darti via di scampo, non esce non arriva non vive all'esterno di te.
Emozioni, sensazioni, sentimenti e crudeli situazioni interiori che a volte ti portano a sentirti meno sicuro di ciò che vivi, di ciò che sei.
Deliro...si forse sono in pieno delirio, ma d'altronde le emozioni sono un'immenso pozzo di delirio, senza fondo.
Bisogna fare attenzione che cadendoci dentro ci sia sempre una scala, una corda, che ti aiuti ad uscirne.
Il pericolo è proprio quello di farsi prendere troppo da ciò che si prova, in quel caso, non ci sono vie d'uscita, si resta sul fondo del pozzo, senza alcuna possibilità di rivincita.

Francesco Bonfitto.



1 commento:

  1. e saperle ascoltare come te è sintomo d'avere ancora una formidabile la bussola emotiva!

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