domenica 22 maggio 2011

A pochi centimetri da me.

Quando ti ho vista, appena arrivato alla festa, venire nella mia direzione la tua espressione quando hai incrociato i miei occhi non so se eri stupita, incredula o forse solo certa di vedermi lì nello stesso spazio di soli 300 metri quadrati,uno di fronte all'altro...come mummificati.
Stava accadendo davvero?

Un solo istante di inpasse per riprendere coscienza che a quella festa non eravamo soli, qualcuno ci accompagnava entrambi.

Averti a pochi centimetri da me, sentire la tua voce, vedere il tuo viso è stato bellissimo.
Così vicina da poter sentire l'odore della tua pelle, ma non poter far nulla.
Alcuni sguardi in lontananza, qualche sorriso e alcuni gesti che forse sono stati compresi o forse no.

Trovarsi per la prima volta nello stesso luogo fuori dal solito posto è stato emozionante.

Eri bellissima.

I tuoi lunghi capelli lisci a coronare quel viso stupendo che tanto amo, la tua maglietta stretta che evidenziava le tue forme generose, la tua lunga gonna da zingara che arrivava fino alle caviglie per giungere infine alle tue alte scarpe.

Da impazzire lì sul posto per quanto eri bella e desiderabile!
Qualche scusa per allontanarsi da chi ti accompagna per sfiorarci con gli occhi e con il corpo, ma solo per un istante.
Quanta voglia di fermarsi e baciarsi lì davanti a tutti mandando al diavolo ogni cosa.

Scorgerti lì intorno a guardarmi da ogni punto, ti cercavo dietro e ti scoprivo a pochi metri al lato, ti cercavo al lato e ti ritrovavo dietro, eri ovunque e in nessun posto.
Fino a che hai fatto in modo di sederti con chi ti accompagnava dietro di me.
Saperti lì mi emozionava, sentivo al tua voce e le tue risate, avevo voglia di girarmi ma non potevo, dovevo guardare avanti, chi mi accompagnava sembrava sospettare qualcosa.

Ci siamo cercati in ogni istante,ovunque in quello spazio limitato, sapevo che c'eri e sapevi che c'ero.

Mentre mi avviavo verso casa, con vicino chi mi accompagnava, ho voluto tornare indietro di proposito e ti ho rivista ancora una volta mentre mangiavi il tuo gelato con vicino chi ti accompagnava.
Mi hai seguito con lo sguardo e anche io non ti ho mollato nemmeno per un istante, ho azzardato anche un saluto con la mano , non so nemmeno se lo hai visto.
L'ultima immagine che ho di te, sei tu di spalle mentre cammini come a dire: "Cazzo non voglio che vada via, cosa faccio?"

Ho avvertito una sorta di ansia in te mentre mi guardavi sparire nel buio del viale.

Dopo pochi minuti sono tornato indietro e sono ripassato su quel viale con la macchina, avrei voluto fermarmi e tornare a vedere se c'eri ancora, ma non l'ho fatto.
Ora sono qui a scriverti e pensare che stasera sei stata a pochi centimetri da me.

Una cosa che ci eravamo ripromessi l'abbiamo fatta, ci siamo riusciti.
Andiamo avanti, io ci credo.

1 commento:

  1. questa è un "radiografia dell'anima".. un sorta di scatto fotografico di un istante vissuto coi 5 sensi..anzi, anche col sesto...
    ps: ho letto ciò che mi hai spedito e mi piace molto.. continua così "collega di sogni" :-)

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