Il mio nome è…
Questa
è una storia che arrivando dal passato attraversando il presente e progettando
il futuro ha realizzato un sogno.
Tutto
quello che scriverò è tutto quello che realmente è accaduto.
Ho
conosciuto due persone anni fa e per un periodo di tempo le ho osservate da
lontano, quasi spiate, anzi senza quasi.
E’
cominciato tutto per caso un giorno mentre ero in un centro commerciale nei
pressi del reparto donna situato vicino a agli scaffali dei trucchi, sapete
quelle robe strane che le donne usano per diventare più belle?
Bene,
una commessa stava sistemando i vari articoli in ordine meticoloso, colore per
colore, modello per modello e prezzo per prezzo.
Ero
estasiato nell’osservare quella creatura che mentre lavorava sembrava assorta
nei suoi più profondi pensieri.
I
suoi lunghi capelli castano scuro , gli occhi grandi color nocciola , dita
affusolate che denotavano una delicatezza estrema, labbra rosa carnose e
sensuali, insomma tutto era perfettamente al posto giusto, nessuna sbavatura.
All’improvviso
il suo sguardo si alzò e cominciò a fissare un punto non ben precisato di
fronte.
Non
capivo cosa stesse osservando per i primi istanti, ma subito fu chiaro.
Un
personaggio robusto con una lunga giacca di pelle nera, una maglietta aderente
nera pantaloni …neri…e stivali chiaramente neri stava attraversando la il
reparto diretto non si sa bene dove, forse nel retro, si era il retro del
negozio, infatti ci sparì dentro.
La
commessa non distolse lo sguardo di un millimetro sembrava rapita o come quasi
in ipnosi, e forse lo era perché mi avvicinai ancora di più a lei per cercare
di carpirne lo sguardo, ma lei non si accorse di me.
Le
sue labbra si erano socchiuse, i suoi occhi erano aperti come quando si vede
qualcosa che non si è mai visto, le sue dita tenevano un rossetto color porpora
che non cadeva a terra solo perché si era incastrato tra le sue mani che
sembravano deboli senza presa.
Dopo
qualche istante l’uomo dalla lunga giacca di pelle nera riapparse dal retro del
negozio e sul viso della commessa dalle labbra carnose si fece strada un lieve
sorriso, una sorta di beatitudine che sembrava scaturire una sola ed unica
domanda: “ Ma chi sei?”
Non
so perché ne se poi è realmente andata così ma quel pensiero sembrava si fosse
materializzato a tal punto che l’uomo dalla lunga giacca di pelle nera girò il
suo sguardo proprio nella sua direzione.
Ero
uno spettatore privilegiato anche perché quando i due cominciarono a fissarsi a
distanza cominciai ad avere la sensazione che tutto intorno si fosse fermato,
insomma ero spettatore di un momento di sospensione temporale di due anime che
in qualche modo si erano trovate…o forse ri-trovate.
L’uomo
dalla lunga giacca di pelle nera fece un sorriso aperto e solare e la commessa
dalle carnose labbra rosa, come risvegliata da suo stato ipnotico rispose
immediatamente con un altrettanto sorriso aperto, “Dio questo non lo avevo
ancora notato” il suo sorriso era ancora più bello di tutto il resto, anzi no
completava quel quadro già perfetto.
A
quel punto mi sono sentito di troppo, lui si stava avvicinando e allora io mi
allontanai, non di molto, ma mi allontanai.
Li
guardavo mentre si conoscevano e avevo la netta sensazione che si conoscessero
da sempre, invece non era così, non si erano mai visti prima…o forse si, in
un’altra vita, in un altro mondo.
Si
scambiavano sorrisi e sguardi che lasciavano poco spazio all’immaginazione,
cioè, se avessero potuto si sarebbero baciati immediatamente , era una
sensazione palpabile.
Ma
no, lui dopo pochi minuti si allontano lasciando il negozio.
Tornai
ad osservare la commessa dalle carnose labbra rosa, beh…lo aveva seguito con lo
sguardo fino a che lui si perse tra la gente che affollava il centro
commerciale.
Poi
con una quiete strana in viso tornò a risistemare i suoi articoli sullo
scaffale, ma con una differenza, questa volta i suoi pensieri sembravano più
chiari, il suo lieve sorriso lo confermava.
Da
quel giorno li ho seguiti spesso mentre l’uomo dalla lunga giacca di pelle nera
tornava a trovare la commessa dalle carnose labbra rosa in negozio e tutto
sembrava andare per il verso giusto, fino a che un giorno li vidi discutere e
separarsi…
La
commessa dalle carnose labbra rosa gli voltò le spalle e andò via...
L’uomo
dalla lunga giacca di pelle nera salì sulla sua macchina e sparì dietro
l’angolo della strada.
Come
poteva essere che avessi visto male?
Come
potevo aver confuso quella gestualità, quei sorrisi, quegli sguardi che si
erano scambiati in tutti quei mesi?
Qualcosa
non quadrava.
Allora
mi presi la briga di seguirli singolarmente per capire cosa stessero
combinando.
Beh
quello che scoprii mi lasciò senza parole, l’uomo dalla lunga giacca di pelle
nera era mano nella mano con un’ altra donna e la commessa dalle carnose labbra
rosa addirittura l’ho vista in una casa insieme a un altro uomo, ci viveva
insieme.
Non
avevo capito nulla, mi ero lasciato fregare dai loro comportamenti e ci erano
riusciti anche bene, molto bene!
Questo
mi fece arrabbiare a tal punto che decisi di lasciarli perdere, di mandarli al diavolo,
e così feci!
Negli
anni a venire ogni tanto mi tornavano in mente l’uomo dalla lunga giacca di
pelle nera e la commessa dalle carnose labbra rosa, e mi ponevo sempre la
stessa domanda, ma perché non ha funzionato?
Beh
quando si dice che a volte le cose che si pensano si avverano, ho alzato gli
occhi e li ho visti!
Insieme
mano nella mano mentre passeggiavano all’esterno di un centro commerciale
girovagando tra le bancarelle addobbate per le festività natalizie.
Mi
sono avvicinato per verificare che fossero proprio loro due, si erano proprio
loro!
Erano
passati sette anni dalla prima volta che incrociai i loro sguardi e li avevo
abbandonati alle loro vite…avevano deciso così e invece eccoli qui insieme,
incredibile cosa può fare il tempo e la vita.
Ho
voluto raccontarvi questa storia perché sono quelle condizioni della vita che
io prediligo e che amo seguire, soprattutto quando hanno un lieto fine.
Beh
ora vi saluto si è fatto tardi vado a cercare qualche altro sguardo da seguire.
Ah
dimenticavo non mi sono presentato: “Piacere il mio nome è Destino”